Se ti stai chiedendo cosa significa assembramento, sappi che è un termine che viene utilizzato per indicare un raggruppamento di persone, ma con una connotazione tendente al negativo.

Con l’inizio della pandemia di Coronavirus, COVID-19 che ha colpito tutto il mondo, ti sarà sicuramente capitato di sentir parlare di assembramento. Questa parola è entrata nell’uso comune nei primi mesi del 2020, diventando una delle più utilizzate in riferimento alle norme previste dal governo per evitare il rischio di contagio.

Continua a leggere per scoprire quando si utilizza questo termine e perché viene così spesso utilizzato in relazione al Coronavirus.

Cosa significa assembramento

Il termine assembramento sta a indicare un gruppo di persone che insieme creano un affollamento o un insieme disordinato di persone che si radunano per fare qualcosa.

L’etimologia della parola deriva dal termine assembrare ovvero adunarsi, affollarsi.

Non vi è specificato quante persone siano necessarie a creare un assembramento, ma questo termine si utilizza generalmente quando ci si riferisce a un insieme di persone che si trovano a distanza ravvicinata, a prescindere dal numero presente.

Il termine assembramento – a differenza del più generico “folla” – è generalmente utilizzato per definire un raggruppamento di persone che non hanno uno scopo positivo o che non dovrebbero essere in quel determinato luogo e in quel numero oppure per definire un gruppo di persone che si è riunito per protestare.

Per esempio si parla molto in queste ore dell’assembramento di persone sui Navigli a Milano.

L’assembramento e il Coronavirus

Il Governo intende, con il termine assembramento, tutti gli incontri tra più di due persone che non garantiscono la distanza di sicurezza prevista di almeno un metro, sia che ci si trovi all’aperto, sia che ci si trovi in un luogo pubblico o privato.

Secondo quanto riportato nel Dpcm del 26 aprile, infatti:

  • d) e’ vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera.

Anche quando si parla di visite ai congiunti (scopri qui cosa significa congiunti) viene fatto riferimento al divieto di assembramento, ed è necessario mantenere le distanze utili a evitare il contagio da Coronavirus, COVID-19 oltre all’utilizzo di guanti e mascherine.

Per tutti coloro che non rispettano il divieto di assembramento imposto dal Dpcm è prevista una sanzione che va dai 400 ai 3000 euro.

L’assembramento resta vietato anche nel testo del Nuovo Decreto del 18 maggio 2020.

Esempi di assembramento

Ecco alcuni esempi di assembramento:

  • Una cena in famiglia tra persone non conviventi,
  • Gli eventi di qualsiasi tipologia,
  • Le lezioni in aula (motivo per il quale viene utilizzata la didattica a distanza),
  • Un incontro tra più persone al parco senza mantenere la distanza di sicurezza,
  • Una riunione condominiale o di qualsiasi tipo,
  • Un elevato numero di persone su un mezzo di trasporto, senza mantenere la distanza di sicurezza prevista,
  • Attività sportive non individuali.

Non vengono considerati assembramenti le file ai supermercati, alla fermata dell’autobus o in altri luoghi, in quanto è possibile mantenere le distanze interpersonali previste dal decreto.