La Guerra tra Russia e Ucraina sta interessando anche un fronte – non paragonabile (ovviamente!) a quello che sta tristemente e drammaticamente colpendo la popolazione ucraina – che vede schierate le aziende di tutto il mondo desiderose di dare un segnale di profondo e indignato dissenso, interrompendo ogni legame con la Russia.

Per evitare che vengano diffuse notizie false e con lo scopo quindi di proteggere gli utenti che vivono dei Paesi coinvolti dal conflitto, aziende e società hanno adottato misure contro Mosca, vediamole insieme.

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Social network e aziende contro la Russia

Ecco le principali decisioni di aziende tech e social media per isolare la Russia. Doveroso specificare che la maggior parte delle società in elenco ha donato milioni di dollari in aiuti umanitari (es. Snapchat ha donato 15 milioni di dollari), il loro intervento non è stato quindi limitato ai servizi offerti.

Facebook

Facebook ha bloccato account falsi di giornalisti (probabilmente dei bot) che hanno iniziato a diffondere fake news. La società ha inoltre consigliato caldamente agli utenti residenti in Russia e Ucraina di aumentare il livello dei propri account, al fine di non essere rubati ed utilizzati poi per diffondere notizie completamente infondate.

Meta

La società Meta ha limitato l’accesso dei media statali russi su tutte le piattaforme di sua proprietà.

Youtube

YouTube ha bloccato la possibilità per i media russi di pubblicare annunci e monetizzare. Inoltre i medesimi non sono più visibili tra i video consigliati e totalmente bloccati in Ucraina. Migliaia anche gli account bloccati.

TikTok

Bloccata in Russia la pubblicazione di video e contenuti in diretta, soprattutto con lo scopo di evitare che gli utenti vengano accusati di diffusione di falsità nei confronti delle forze armate russe.

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Netflix

Sospesi in servizi della piattaforma streaming in Russia, stop anche all’acquisizione di materiale russo in futuro.

Google

Sospeso Google ads in Russia.

Google Maps

Disabilitata in Ucraina la funzione di Google Maps che ti permette di monitorare il traffico in tempo reale e l’affollamento di determinate aree come ristoranti e negozi.

Twitter

Ecco la comunicazione ufficiale:

«Abbiamo temporaneamente sospeso gli annunci pubblicitari in Ucraina e Russia per garantire che le informazioni critiche sulla sicurezza pubblica siano messe in rilievo e che gli annunci non ne risentano»

Segnaliamo che Putin ha comunque bloccato l’accesso a Twitter (e a Facebook) in Russia.

Intel e AMD

I due colossi americani dei processori non spediranno più chip in Russia e Bielorussia.

Snapchat

Pur continuando ad essere attivo in Russia, Bielorussia e Ucraina, il servizio ha bloccato tutte le pubblicità di aziende russe e bielorusse e ha intensificato i controlli sulla disinformazione.

PayPal

Ha bloccato l’accesso a tutti gli utenti che risiedono in Russia nonché quello ad alcune banche del Paese.

Spotify

Chiuso definitivamente l’ufficio di Spotify a Mosca. Bannati contenuti di RT (il principale canale d’informazione russo) e declassificato nelle sue ricerche i contenuti filo-statali.

Airbnb

Offerta ospitalità gratuita ai rifugiati, sospesi tutti gli affitti in Russia e Bielorussia.

Apple, Microsoft, Samsung, Adobe

I quattro colossi hanno sospeso la vendita dei loro prodotti e i servizi in Russia. A riguardo qui trovi il comunicato ufficiale di Apple.

Visa e Mastercard

I due principali circuiti hanno bloccato le loro attività in Russia: tutte le transazioni effettuate con queste carte emesse da banche russe non saranno valide al di fuori dei confini nazionali.