La Superlega è in stand-by, a dichiararlo è Florentino Perez, presidente del Real Madrid e della Superlega, dopo la rinuncia dei 6 club inglesi.

Il Presidente Perez si dichiara triste e deluso per l’ondata di aggressività, minacce e insulti ricevuti all’indomani dell’istituzione della Superlega:

«Sembrava che volessimo uccidere il calcio, mentre stavamo semplicemente cercando di salvarlo. Il format della Champions League è obsoleto, diventa interessante solo dai quarti. La nostra idea era quella di dar vita ad un campionato dove le squadre più importanti d’Europa si affrontano sin dall’inizio.»

Sull’addio da parte dei club fondatori, il presidente della Superlega dichiara:

«Hanno firmato un contratto vincolante. Ad oggi nessuno ha pagato la penale, quindi nessuno ha concretamente abbandonato il progetto.»

Superlega cosa è successo

Nella notte tra domenica 18 aprile e lunedì 19, dodici club europei (tra cui Milan, Juventus e Inter) annunciano la nascita di una nuova competizione di calcio, la Superlega. Leggi il comunicato ufficiale.

La reazione di FIFA e UEFA è immediata: si parla fin da subito di squalifiche per i club che hanno aderito al progetto, inclusa l’impossibilità da parte dei giocatori dei suddetti club di essere convocati in nazionale. Malcontento anche da parte dei tifosi, ma anche dei giocatori e degli allenatori. Si schiera contro anche l’ECA.

Il Vicepresidente della Superlega, Andrea Agnelli, si dimette da presidente dell’ECA e dall’esecutivo UEFA. La banca d’affari JP Morgan conferma che finanzierà il progetto.

A poche ore dalla formazione della Superlega, si riunisce a Montreaux l’esecutivo UEFA con lo scopo di varare il nuovo format da 36 squadre della Champions League, che nasce poi alle ore 13.30 di lunedì 19 aprile.

Nella serie di dichiarazioni contrarie all’istituzione della Superlega c’è anche l’AIC, l’associazione italiana calciatori preoccupata per le eventuali conseguenze disciplinari e sportive che potrebbero subire i calciatori dei Club aderenti.

L’UEFA torna a riunirsi in un comitato esecutivo straordinario per valutare l’eventuale estromissione dei club fondatori (quelli che hanno aderito alla Superlega) dalle coppe europee in corso, ossia Real Madrid, Chelsea, Manchester City (Champions), Manchester United e Arsenal (Europa League)

Nel giro di 48h dall’annuncio, 6 squadre inglesi fanno dietrofront.

Mercoledì 21 aprile la Superlega dirama un nuovo comunicato in cui viene annunciata la necessità di riconsiderare alcuni aspetti per rimodellare il progetto sulla base delle circostanze verificatesi all’indomani della nascita della Superlega.

Nella tarda mattinata del 21 aprile, escono di scena anche Inter, Atletico e Milan.