Settimana dopo settimana sta volgendo al termine anche la serie Hawkeye, disponibile in streaming su Disney+. Mercoledì 8 Dicembre è stato aggiunto in catalogo il quarto episodio di sei. Ecco la nostra recensione.

Dopo aver condiviso i nostri commenti sul primo e secondo episodio e sul terzo, eccoci a parlare (lungamente… non abbiamo il dono della sintesi quando qualcosa ci appassiona così tanto!) del quarto appuntamento con una delle serie del momento.

Ti ricordiamo che la visione di Hawkeye è riservata agli abbonati alla piattaforma streaming Disney+.

Se non hai preso visione dei primi quattro episodi della serie, ti consigliamo di NON proseguire con la lettura.

Hawkeye: recensione quarto episodio

Il precedente episodio si era concluso con Clint Barton fermato dal futuro patrigno di Kate, Jack Duquesne, mentre puntava alla gola la spada di Ronin, precedentemente rubata ad un’asta illegale durante una tentata rapina.

Se Kate pensava che la casa fosse vuota, si sbagliava, perché oltre a Jack entra in scena anche la madre Eleanor. Si siedono tutti a tavola e i due arcieri spiegano che erano entrati per usare l’account della Bishop Security in cerca di informazioni per un caso, anche se Kate venne forzata per ammetterlo.

Clint viene accompagnato all’ascensore che lo porterà fuori, ed Eleanor gli dice che non può perdere anche Kate, che lei sa che il lavoro che fa Barton porta a perdere persone care, non importa quanto brave esse siano. L’ex Avenger la tranquillizza dicendole che baderà a sua figlia e che la terrà al sicuro, ma che non può lasciare quel caso. Poco dopo, vediamo Eleanor che parla a qualcuno al telefono, lasciando un messaggio quasi con fare nervoso chiedendo di essere richiamata. Non si sa la vera natura di questa donna, ma molti fan in rete stanno facendo nascere dubbi sulla sua bontà e certamente questo suo comportamento così strano non fa altro che alimentare il tutto.

Una volta fuori dal palazzo Clint chiede alla moglie Laura, lontana da lui nella sua casa nel nulla, di indagare su una compagnia dove parrebbe lavorare lo scagnozzo di Maya numero uno, la Sloan LTD. La moglie lo chiama dicendogli che questa attività è una facciata per i “mafiosi in tuta” apparentemente comandata da Jack Duquesne. Poi chiede al marito con un impeccabile tedesco se l’orologio sia andato distrutto. Si riferisce all’orologio che gli stessi sottoposti di Echo stavano cercando all’asta illegale. Intorno a quel vecchio Rolex si sta facendo un’aria di mistero che porta i fan a fare congetture su congetture per cercare di capire a chi appartenesse prima che l’Avenger compound venisse distrutto da Thanos in Avenger Endgame.

Intanto Kate sta facendo una piacevole conversazione con sua madre e il futuro patrigno, cosa alquanto strana di per sè. Ma una frase detta dalla madre attiva nuovamente i sensi di colpa che la ragazza sente nei confronti del suo supereroe preferito. Nessuno merita di stare solo a Natale, così armata di pizza, Pizza dog, decorazioni natalizie, film a tema e maglioni orrendi, raggiunge l’appartamento della zia usato come base dai due tiratori.

Dopo aver bevuto un bel po’ di granite, e aver insegnato a Kate come lanciare una moneta a lunga distanza per accendere la tv, arriva il momento “spezziamo il cuore ai fan della Marvel”.
Bishop chiede al suo mentore quale fosse stato il miglior tiro che avesse realizzato nella sua lunga carriera. Dapprima Barton risponde “quando non ho tirato”, su insistenza della giovane sul suo non voler spiegare questa frase, si sgretola e inizia a dire tutto quello che seppellisce ogni giorno, divorato dai sensi di colpa per la sua migliore amica Natasha Romanoff.

Spiega che venne mandato ad ucciderla, ma che fortunatamente non lo fece perché sentiva che volesse lasciare quel mondo, come effettivamente fece. Ma ovviamente in casa Marvel vogliono fare le cose per bene, perché oltre alla musica presente nella scena della morte di Nat in Endgame come sottofondo, troviamo anche alcuni flash della stessa quando Clint tenta di dormire. Immagini che non fanno solo piangere per il sacrificio in sé, ma perché si comprende come stia Hawkeye dopo l’accaduto. Terribilmente in colpa per non essere riuscito a salvarla una seconda volta. Prima di andare a letto, Kate capisce che Clint era in realtà Ronin, e lui spiega che dopo aver perso la famiglia nel Blip fatto da Thanos che decimò la metà dell’universo compresa la sua famiglia, l’unica cosa che gli rimaneva da fare era fare quello in cui lui riusciva meglio, quello per cui lui era stato creato: fare del male. Perché anche se si ritrovava sempre a salvare il mondo, lui non era altro che un’arma nelle mani di uomini che avevano intenzioni giuste. Un enorme senso di colpa nel suo cuore, che pesa come un macigno.

L’indomani Clint va a parlare con il secondino dei mafiosi in tuta cercando di convincerlo che il Ronin che Maya sta seguendo è un fantasma e che se non la smette si farà ammazzare, e Kate va a recuperare le frecce tramite una poliziotta facente parte del NYC Larpers, il gruppo di fanatici da combattimento, instaurando anche una sorta di patto.

L’accordo poi si rivelerà essere il ritorno delle frecce truccate, non più fabbricabili, con del materiale per fare dei costumi nuovi per i Larpers e per gli stessi Kate e Clint. Ho come l’impressione che entro la fine di questa stagione vedremo il nostro Hawkeye vestire i panni del costume classico dei fumetti, o una sua versione più moderna. Ricordiamo che forse tra tutti gli Avenger originali, tranne Hulk per ovvie ragioni, Barton rimane l’unico a non aver mai avuto una divisa stabile nella filmografia. Arriva un messaggio dalla moglie Laura, che ha intercettato l’orologio misterioso in un indirizzo, così i due partner si recano sul posto.

Certo non con il modo sicuramente più scaltro e fico di Clint, la ragazza entra nell’appartamento designato e trova l’orologio e la lista completa della famiglia di Occhio di Falco.
Barton riferisce che il proprietario è qualcuno che conosce uscito dal giro, e che se la sua identità fosse rivelata sarebbero andati in fumo molti soldi per riuscire a tenerlo nascosto. Il grande Internet si scatena nelle più fantasiose ipotesi, trovando sempre vicoli ciechi.
Entrambi i fronti vengono attaccati da due donne, Kate da Maya e Clint da una ragazza molto brava nascosta da una maschera, che si scoprirà essere la fantastica sorellastra di Natasha, sua erede nella successione di Vedova Nera negli Avengers, Yelena Belova.
Questo fa arrabbiare Clint, che dice alla giovane aiutante che non può più aiutarlo, non quando di mezzo c’è una Vedova Nera assoldata da qualcuno per ucciderlo. Forse non è solo questo che lo spinge ad allontanare la ragazza. Nel combattimento era stata buttata giù dal palazzo, e mi è stato fin da subito facile associare la scena di Barton che tiene la corda con cui si è salvata la vita, alla tragica morte della Romanoff. Deve aver rivisto tutto, e i suoi sensi di colpa mischiati al non voler far morire più nessuno, lo hanno portato a chiudere la loro collaborazione.

Sappiamo che per il carattere di Kate, non lascerà mai che per colpa sua il supereroe combatta da solo, non se essere un Avenger è il suo sogno da quando ha perso il padre nel lontano 2012. Resta da vedere cosa sia in realtà quell’orologio e chi sia davvero il suo proprietario, che intenti ha Eleanor e come faranno a fermare una Yelena in cerca di vendetta. Questa serie ci farà diventare pazzi!