Il cantautore Neil Young rimuove la sua Musica da Spotify dopo aver chiesto alla piattaforma la rimozione del podcast no vax di Joe Rogan e aver ricevuto risposta negativa. Seguono Graham Nash, Joni Mitchell e India Arie.

In questi giorni Spotify, la piattaforma per l’ascolto di musica digitale utilizzata ogni giorno da milioni di utenti, è al centro di una polemica riguardante il COVID-19, la pandemia la campagna vaccinale. Diversi artisti hanno deciso di rimuovere la propria musica dal colosso dello streaming, accusandolo di promuovere la disinformazione. Ecco cosa è successo.

Neil Young contro Spotify e Rogan

Tutto è partito quando il cantautore candese Neil Young, icona della Musica rock considerato tra i migliori cantanti e chitarristi della sua generazione, ha richiesto la rimozione dalla piattaforma del podcast The Joe Rogan Experience, sottolineando come il suo autore, Joe Rogan, promuova la campagna no-vax e faccia disinformazione circa la pandemia da COVID-19 e la gestione dell’emergenza sanitaria.

In una lettera aperta indirizzata proprio a Spotify, Young ha dichiarato che se il podcast fosse rimasto, avrebbe rimosso dalla piattaforma tutta la sua Musica:

O me o lui. Possono avere Young o Rogan, ma non entrambi.

Dopo aver ricevuto risposta negativa, l’artista ha richiesto di rimuovere i suoi brani, e così è stato. La decisione non è stata presa a cuor leggero, poiché, come dichiarato da Young stesso, il 60% degli ascolti digitali della sua Musica arrivavano proprio da Spotify. Sostenuto nella scelta dalla sua casa discografica, Young non ha cambiato idea, ma ha anzi invitato altri musicisti a fare altrettanto.

Dopo aver lasciato Spotify, Neil Young ha deciso di lanciare una promozione in collaborazione con Amazon, regalando ai fan 4 mesi di abbonamento ad Amazon Music Unlimited. Ne parliamo qui: Neil Young regala l’abbonamento ad Amazon Music Unlimited.

Il commento di Spotify

Tramite un portavoce che ha rilasciato dichiarazioni a riguardo, Spotify ha fatto sapere di non voler rimuovere il podcast The Joe Rogan Experience dalla piattaforma, che ne detiene l’esclusiva.

“Desideriamo che tutti i contenuti di musica e audio provenienti da tutto il mondo siano disponibili per gli utenti Spotify. A questo si accomuna la responsabilità di mantenere un buon equilibrio tra la sicurezza per gli ascoltatori e la libertà degli autori. Le nostre linee guida a riguardo sono molto precise e dettagliate, e dall’inizio della pandemia ad oggi abbiamo rimosso più di 20.000 episodi di podacast che trattavano l’argomento Coronavirus. Siamo molto dispiaciuti per la decisione di Neil di rimuovere la sua musica da Spotify, ma speriamo di potergli dare presto il bentornato”.

Joni Mitchell, India Arie e gli altri artisti seguono Young

Dopo la decisione di Young, anche Graham Nash, Joni Mitchell, India Arie, David Crosby, Stephen Stills e Nils Lofgren hanno deciso di seguire le sue orme e rimuovere da Spotify la loro Musica.

“Supportiamo Neil e siamo d’accordo sul fatto che ci sia una pericolosa disinformazione nel podcast di Joe Rogan su Spotify. Anche se noi diamo valore anche a diversi punti di vista, diffondere consapevolmente disinformazione sulla pandemia globale ha conseguenze letali. Finché non verranno intraprese reali azioni che mostrino che la preoccupazione per l’umanità debba essere bilanciata con l’economia, non vogliamo la nostra musica, o la musica che abbiamo fatto insieme, siano sulla stessa piattaforma”.

Hanno scritto David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash in un post su Instagram.

“Ho deciso di rimuovere la mia musica e il mio podcast da Spotify. Neil Young ha aperto una porta che devo attraversare. Credo nella libertà di parola. Tuttavia trovo Joe Rogan problematico per altre ragioni oltre a quelle sul Covid. Per me è anche il suo modo di parlare della razza. Quello di cui sto parlando è rispetto, chi lo ottiene e chi no. Pagare musicisti una frazione di penny e lui 100 milioni di dollari? Questa mostra il tipo di compagnia che sono e che tengono. Sono stanca.”

Ha dichiarato invece India Arie.