Musica e casinò. Cantanti e tavolo verde. Band e gioco. Il mondo artistico-musicale e quello ludico dei giochi di carte e dei tavoli di roulette potrebbero sembrare molto distanti, due contesti che non si intrecciano mai. Eppure le storie di musicisti e sale da gioco hanno avuto più volte punti di contatto, in Italia e all’estero. Nel nostro Paese l’esempio più rilevante è senza ombra di dubbio quello del Festival di Sanremo: la più famosa e prestigiosa manifestazione canora nazionale per ben 16 anni, dal 1951 al 1976, prima di spostarsi al Teatro Ariston, si tenne si tenne proprio al casinò della città ligure.

Il Festival al Casinò

Sul palco si alternavano pochi cantanti che interpretavano decine di canzoni e nelle prime due edizioni, radiofoniche, la sala assomigliava a una sorta di café chantant in cui erano disposti piccoli tavoli con piattini, calici e vasi di fiori, in particolare garofani e rose. Si tratta di un contesto ampiamente diverso da quello odierno, con il Festival seguito da oltre 10 milioni di telespettatori in tv e molto atteso da mesi (per fare un esempio fin da ora conosciamo notizie e indiscrezioni sull’edizione 2024): il pubblico allora era molto distaccato e certamente non immaginava di assistere a quello che sarebbe diventato un fenomeno di costume nazionale e a suo modo storico.

L’idea di dare vita a un Festival della Canzone italiana fu ripresa a Sanremo proprio dal gestore del casinò, Pier Busseti, mentre il direttore, Angelo Nicola Amato, si fece carico di contattare sparse la voce tra le case discografiche milanesi per spingerle ad inviare alla gara i propri artisti. È qualcosa di inimmaginabile oggi, che sentiamo parlare di case da gioco solo ed esclusivamente con riferimento al gioco in senso stretto, che si svolge in una sede fisica o online. Può capitare di cercare su Google i migliori siti di casinò online per fare una comparazione o di vedere film con scene girate tra tavoli verdi, ma musica e casinò insieme non li scopriamo praticamente mai.

Gli artisti

Alcuni dei nomi dei vincitori di quelle edizioni sono noti ai più ancora oggi. Le prime due edizioni del 1951 e ’52 furono vinte da Nilla Pizzi, con i brani Grazie dei fiori e Vola colomba. Nel 1955 e nel ’57 invece al Casinò di Sanremo arrivarono i primi due successi di Claudio Villa, detentore del record di vittorie: fu accompagnato prima da Tullio Pane (Buongiorno Tristezza) e successivamente da Nunzio Gallo (Corde della mia chitarra). Nel 1958 e nel ’59 due vittorie consecutive per la coppia composta da Domenico Modugno e Johnny Dorelli. Altri nomi celebri che hanno trionfato al Festival fino al 1976 sono quelli di Gigliola Cinquetti, Sergio Endrigo, Bobby Solo, Iva Zanicchi, Adriano Celentano e Claudia Mori, Nicola Di Bari, Peppino di Capri. Per quanto riguarda musicisti e band bisogna menzionare il gruppo musicale folk americano The New Christy Minstrels che partecipò al Festival nel ’65 presentando con Bobby Solo il brano il brano Se piangi, se ridi. Il pezzo arrivò anche al primo posto della classifica dei singoli, per tre settimane. La canzone fu scritta dal celebre Mogol, Gianni Marchetti e Roberto Satti. In seguito il brano fu inciso anche da Mina, che lo inserì in un suo album.

Tanti anche i brani celebri non vincitori del Festival: 24mila baci di Adriano Celentano e Little Tony nel ‘61, Nessuno mi può giudicare interpretato da Caterina Caselli e Gene Pitney nel ’66, Che sarà dei Ricchi e Poveri e José Feliciano nel ‘71, e infine 4 marzo 1943 cantato da Lucio Dalla ed Equipe 84 ancora nel ’71. Un elenco di prim’ordine.