Ogni ricorrenza importante viene celebrata con un brindisi, un brindisi che non può non avere le bollicine. Champagne, spumante e prosecco sono i vini tipici quando c’è da festeggiare qualcosa. Che si brindi per il Natale o per il nuovo anno, oppure più semplicemente per un compleanno o una festa di laurea, le bollicine non possono mai mancare.

Ma perché proprio i vini frizzanti vengono usati per celebrare queste occasioni? Sicuramente perché sono vini che piacciono un po’ a tutti, ma champagne, spumanti e prosecco hanno una loro simbologia che ben si sposa con le celebrazioni e gli auguri. Vediamo allora in dettaglio perché usiamo proprio questi vini per festeggiare!

Il botto dello spumante per festeggiare

I vini che usiamo per festeggiare sono vini effervescenti perché contengono anidride carbonica, le cosiddette bollicine. Questo permette al tappo di essere praticamente “sparato” dal collo della bottiglia appena lo lasciamo, creando il famoso “botto”.

Come sappiamo, il botto porta fortuna e ancora più fortunato, si dice, è chi viene colpito dal tappo. Il motivo di questa credenza è che, in tempi passati, si riteneva che il rumore del botto spaventasse gli spiriti maligni e quindi liberasse l’ambiente da influenze negative. Per questo, ogni volta che festeggiamo con una bottiglia di spumante o champagne, il botto fa scoppiare l’applauso e le felicitazioni. Chi viene poi colpito dal tappo si sposerà, secondo la tradizione, entro un anno. Certo se questa sia una fortuna o meno, dipende dalla moglie o dal marito che si sceglierà!

Il brindisi con lo champagne per celebrare

Anche il brindisi ha una sua simbologia e una sua tradizione. Nel Medioevo si brindava facendo cadere un po’ di bevanda nel bicchiere dell’altro, un modo per rassicurare gli altri commensali che nessun bicchiere contenesse una sostanza velenosa. Un sistema antico per dimostrare che si ci poteva fidare l’un dell’altro. Una simbologia di pace, armonia, fiducia e amicizia che è stata mantenuta nei secoli, senza necessità di versare lo champagne o lo spumante nel bicchiere degli altri, ma lasciandone ancora cadere un po’ per bagnarsi dietro le orecchie, come augurio di buona fortuna.

Oggi il brindisi significa non solo celebrazioni, ma armonia tra i commensali e auguri incrociati per il bene futuro di tutti. Anche il fatto di guardarsi negli occhi mentre si brinda e si festeggia con champagne, prosecco o spumante, viene da questa usanza medievale: guardarsi negli occhi era un modo per notare se l’altro avesse timori nello sguardo, ovvero paura di essere scoperto di aver messo qualcosa di velenoso nei calici.

Il colore di champagne e spumante come buon augurio

Il colore dei vini che usiamo per festeggiare ha la sua importanza. I vini bianchi fin dall’antichità hanno rappresentato eleganza e purezza. Con l’invenzione dello champagne e dello spumante, il vino ha acquistato un colore oro e una brillantezza prima sconosciuti. Questo colore è diventato automaticamente sinonimo di ricchezza e di augurio di prosperità. Per questo laurea, matrimoni, ma anche assunzioni a un ruolo apicale nella società vengono celebrati con campagne, prosecco o spumante. Il color oro della bevanda nei bicchieri è un implicito augurio di ricchezza per chi beve.

Altre storie che hanno portato spumante, champagne e prosecco a diventare i vini della fortuna

Come sapete, anche il varo di una nave è accompagnato da una bottiglia di champagne per celebrare il momento in cui il natante tocca per la prima volta le acque. La bottiglia viene lanciata verso la nave e deve rompersi per portare fortuna. Il primo contatto del vascello con un liquido, deve essere con un liquido nobile, affinché la nave abbia sempre una navigazione sicura e prospera. Il mondo dei marinai è pieno di storie di imbarcazioni, al cui battesimo la bottiglia non si è rotta e che poi non hanno avuto molta fortuna. Per questo le bottiglie di champagne e spumante vengono “trattate” prima del varo della nave per assicurarsi che si rompano.

Infine, anche la Formula 1 alla fine della gara, celebra i vincitori con champagne che viene rigorosamente usato per irrorare tutti quelli nei paraggi. Questa tradizione nasce in America negli anni ’60 grazie a Dan Gurney, che vincendo la 24 ore di Le Mans fu il primo a celebrare con lo champagne, facendo praticamente il bagno con questo vino a tutti quelli che incontrava andando sul podio. Poiché questo gesto portò bene al pilota, che vinse anche la gara successiva, da allora i piloti celebrano così le vittorie, sperando che si ripetano sempre più spesso!