In questi giorni la nostra attenzione è tutta rivolta verso ciò che sta succedendo in Afghanistan, caduto nelle mani dei talebani che hanno conquistato Kabul insediandosi nel palazzo presidenziale con l’intenzione di proclamare l’Emirato Islamico. Ma chi sono i talebani? Cosa vogliono? Da dove arrivano?

In questo articolo cercheremo di spiegare in modo semplice, chiaro e riassuntivo chi sono i talebani, quando e dove nascono, qual è il loro scopo e qual è il loro credo. Come accennato sopra, i talebani sono saliti al potere in Afghanistan il 15 agosto, quando dopo 10 giorni di avanzamento e conquista di tutte le regioni del Paese sono arrivati nella capitale Kabul e hanno preso il palazzo presidenziale in seguito alla fuga dell’ex presidente Ashraf Ghani.

Chi sono i talebani: la storia del gruppo islamico

I talebani sono un gruppo di fondamentalisti islamici che si sono formati nelle scuole coraniche afghane e pakistane, le madrasse. Il movimento è nato negli anni ’90, dopo la ritirata delle truppe sovietiche che hanno occupato l’Afghanistan fino al 1989. Con lo scopo di governare il Paese e indurre la popolazione a vivere secondo le regole della Sharia, la legge islamica, nella sua lettura più radicale, il gruppo dei talebani nasce ufficialmente nella città di Kandahar nel 1994. Il capo fondatore è il mullah Mohammed Omar, già attivista e combattente tra i mujaheddin nella guerra contro i sovietici.

I talebani in Afghanistan tra il 1996 e il 2001

I talebani hanno governato l’Afghanistan tra il 1996 – anno del ritiro delle truppe sovietiche dal Paese –  al 2001, anno in cui sono stati sconfitti ed allontanati dalle forze militari statunitensi e dalla NATO.

In questo periodo i talebani hanno instaurato l’Emirato Islamico dell’Afghanistan, regno del terrore e testimone di massacri, violenze e regole severe, tra cui chiusura dei cinema, il divieto di ascoltare la musica, di guardare la televisione. Vittime del loro regime anche le donne, costrette ad indossare il burqa, a non avere rapporti con uomini al di fuori dei membri della famiglia, a non indossare gioielli, a non truccarsi, a non poter guidare nessun mezzo.

Dopo i fatti dell’11 settembre 2001, quando due aerei controllati da attentatori suicidi membri di Al-Qaeda – l’associazione terrorista fondata da Osama Bin Laden affiliata ai talebani e da loro protetta- si sono schiantati contro le Torri Gemelle di New York, uno contro il Pentagono e uno è caduto in Pennsylvania, l’esercito americano è intervenuto nel Paese, rovesciando il loro governo ed istituendo un nuovo governo.

I talebani tra il 2001 e il 2021

Tra il 2001 e il 2021 i talebani hanno continuato la loro guerriglia in alcune zone dell’Afghanistan e si sono spostati anche in Pakistan, continuando a reclutare seguaci. In questi ultimi vent’anni hanno perso e guadagnato terreno, si sono riorganizzati e rafforzati, fino ad arrivare ad oggi al 2021.

Guidati dall’attuale leader Hibatullah Akhundzada, in seguito al ritiro delle truppe militari straniere dal Paese – deciso con un accordo siglato nel 2020 dall’ex presidente Trump a Doha e portato avanti da Biden – i talebani hanno sfruttato la situazione per riconquistare tutto l’Afghanistan, riuscendoci in soli 10 giorni e senza incontrare grande resistenza. I talebani oggi sono più forti che mai, sostenuti anche dalle forze di Al-Qaeda.

I leader talebani: gli uomini oggi al potere

A fianco al leader del gruppo Hibatullah Akhundzada, il co-fondatore del gruppo Abdul Ghani Baradar, catturato nel 2010 e rilasciato nel 2018, nominato Capo dell’Ufficio Politico talebano dopo gli accordi di Doha, Siraj-ud-din Haqqani, capo della  pericolosa rete Haqqani, e Mullah Yaqub, il figlio del fondatore Mohammed Omar.

I talebani e la Sharia, la legge islamica

Lo scopo dei talebani è quello di instaurare un governo che porti l’Afghanistan e la sua popolazione a vivere secondo le più severe e radicali regole della Sharia, la legge sacra dell’islamismo. Ma cos’è la Sharia? 

La Sharia è un insieme di principi, di norme di comportamento ispirata a diverse fonti islamiche, compreso il Corano. La Sharia, il cui termine letterale significa “Strada battuta”,  non è un sistema di leggi scritte, non è un codice chiaro e preciso che specifica cosa è concesso fare e cosa no, è un insieme di principi a cui ispirarsi per poter vivere al meglio la propria vita di fedele. Per alcuni, Sharia significa soltanto “giustizia”, per altri sta ad indicare una religione profetica. La Sharia non ha quindi un solo significato, ma può essere interpretata in diversi modi.

L’interpretazione che danno i talebani alla Sharia è la più radicale, la più severa. Secondo i principi del gruppo, instaurati con la proclamazione dell’Emirato Islamico nel 1996, chi disobbediva ai precetti della religione poteva venir ucciso tramite esecuzione, gli uomini dovevano portare la barba. Vietati musica, televisione, cinema, vietata qualsiasi rappresentazione grafica degli “idoli”. Ai ladri e ai criminali venivano mutilati mani e piedi. Rifiutata qualsiasi struttura democratica.

I talebani e le donne

Le donne, sotto il controllo dei talebani, non possedevano alcun diritto: costrette ad indossare il burqa, a non avere rapporti con uomini che non facessero parte della famiglia, ad uscire soltanto accompagnate dal marito o da un parente. Vietato loro truccarsi, indossare gioielli, scarpe e abiti “immodesti”, “eccentrici”. Vietato acconciare i capelli. Vietato guidare qualsiasi tipo di mezzo di trasporto, dalla bicicletta all’automobile. Vietato apparire in fotografie, manifesti, riviste, giornali, in televisione. Vietato lavorare fuori casa.

Quale sarà la Sharia seguita dai talebani in Afghanistan oggi?

Stando a quanto riportato dai leader talebani nelle conferenze stampa che hanno tenuto dopo la presa di Kabul, l’interpretazione della Sharia parrebbe più aperta, meno rigida nell’applicare i precetti religiosi. Sembra addirittura che vogliano impegnarsi per garantire i diritti alle donne, permettere loro di istruirsi – e di frequentare l’Università (da loro controllata) ma sempre sotto la Sharia. All’interno della Sharia. Entro i limiti della Sharia.

Non resta che chiedersi questo cosa significa, cosa comporterà. Cosa succederà.