In vigore dal 31 gennaio 2020, lo stato di emergenza in Italia è (forse) destinato ad essere prorogato per la sesta volta e più precisamente fino al 31 dicembre 2021. Scopri nel concreto cosa significa quando è presente lo stato di emergenza.

Nonostante l’andamento della pandemia ci riservi dati confortanti, la variante Delta rischia di far slittare la fine dello stato di emergenza la cui fine, attualmente, è prevista per il 31 luglio 2021.

A pensare che si andrà verso quella direzione, sono state le dichiarazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza che, in data 15 giugno, ha confermato che sono ancora in corso le valutazioni sul da farsi, ergo non è detto che lo stato di emergenza cessi effettivamente a fine luglio.

Cosa comporta lo stato d’emergenza

Per prima cosa è bene chiarire cos’è lo stato di emergenza: è una particolare situazione all’interno di uno Stato che comporta l’emanazione di norme e/o restrizioni per fronteggiare una particolare emergenza da parte del governo. Questo significa che a Governo e Protezione civile vengono dati poteri straordinari o speciali. Le decisioni prese vengono comunicate ai cittadini attraverso gli ormai noti Dpcm, i decreti del presidente del consiglio dei ministri, e le ordinanze ministeriali.

In concreto quindi prolungare lo stato di emergenza comporta:

  • proroga dello smart working nel settore privato e nelle pubblica amministrazione;
  • zone colorate (bianca, gialla, arancione, rossa) per eventuali controlli rafforzati e “dedicati”;
  • blocco/limitazione di voli/ingressi da e per gli Stati ritenuti a rischio;
  • mantenimento dei poteri straordinari assegnati a soggetti attuatori;
  • attivo il coinvolgimento del Comitato tecnico scientifico.