Il Green Pass spingerà le persone ad andare al cinema (perché si sentiranno più sicure) o sarà un deterrente? Dal 6 agosto, infatti, per poter assistere ad una proiezione nelle sale è necessario esibire il Certificato verde rilasciato a chi ha fatto almeno una dose di vaccino, è risultato negativo al tampone o è guarito dal Covid-19.

C’è grande preoccupazione nel settore per l’introduzione di questa nuova misura che richiede l’esibizione del Green Pass per poter vedere un film al cinema. La decisione del Governo – sebbene mossa dallo spettro di una concreta nuova onda di contagi capitanata dalla variante Delta – è avvenuta con tempistiche molto strette: il decreto è infatti datato 22 luglio e la sua entrata in vigore 6 agosto. Il rischio concreto è di allontanare le persone dalle sale che – nel corso del mesi – si sono adoperate per garantire spettacoli sicuri e nel massimo rispetto delle norme vigenti.

Una delle misure anti-Covid contenute nel nuovo decreto introduce l’obbligatorietà di una delle Certificazioni verdi per l’accesso alle sale: benché la capienza sia stata aumentata, il Green Pass potrebbe – magari solo in avvio – disincentivare le persone ad andare al cinema, cosa successa in Francia dove – la stessa misura – ha portato un calo di presenze dal 50% al 70%. L’annuncio di Macron del 12 luglio ha riportato di nuovo il settore nel panico: i numeri parlano di 320.000 biglietti venduti il giorno prima dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green Pass e di 280.000 biglietti il giorno successivo. Il calo è stato evidente soprattutto sulle uscite legate al festival di Cannes. Questi dati poco consolanti – visto che la misura è entrata in vigore anche in Italia – non devono essere letti senza considerare che solo il 43,8% della popolazione francese è completamente vaccinata.

Pro e Contro del Green Pass al cinema

Tra i pro c’è indubbiamente la possibilità di avere delle sale Covid-free, tra i contro il poco tempo per “digerire” la novità, legata essenzialmente alla questione vaccini, perché è quello che il governo si auspica che la maggior parte dei cittadini decida di fare (anche perché è improbabile che una persona, per avere una vita sociale, si sottoponga a costanti tamponi).

Il repentino cambio di regole danneggia a priori il settore che negli ultimi mesi è stato chiamato a sostenere importanti costi in termini di strumentazione e personale, per la santificazione degli ambienti, la strumentazione di misurazione della temperatura corporea, la vendita di un numero minore di biglietti, il distanziamento dei posti e così via. Una storia già vista insomma: nel 2020 – per esempio – ristoranti e palestre si erano adoperate per riorganizzarsi completamente e allinearsi alle misure di contenimento del virus, ma il “balletto” di aperti-chiusi-aperti-chiusi li ha comunque danneggiati.

È facile quindi immaginare che il settore cinematografico tema un’ulteriore “mazzata” che arriva dopo che uscite come Black Widow avevano lasciato intravedere più che una luce fuori dal tunnel.

È probabile che molte persone scelgano – come avvenuto nei mesi più bui della pandemia – di affidarsi totalmente alle piattaforme streaming (colossi come Disney+ stanno infatti proponendo – tramite Accesso VIP – la possibilità di vedere a casa film appena usciti nelle sale), soprattutto le famiglie se composte anche da ragazzi sopra i 12 anni (sotto i 12 anni non è necessario il Green Pass, ma sopra i 12 sì e sono pochi i giovanissimi vaccinati). Inoltre sono tante le persone che hanno prenotato ora la prima dose o che – per non dover fare la seconda in piene ferie – hanno deciso di rimandare il tutto a settembre.

Per completezza ti riportiamo quanto indicato nel testo presente sul sito del Governo e relativo alle “Misure per lo svolgimento degli spettacoli culturali“:

In zona bianca e in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19.

In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e 2.500 al chiuso.

In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto di linee guida adottate.