È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge  che riguarda le misure di prevenzione e contrasto dei raduni illegali, i cosiddetti rave party. Cosa rischia chi li organizza e chi partecipa.

Approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 ottobre 2022 e firmato dal Presidente della Repubblica, il decreto legge introduce nell’articolo 5  il reato di invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica (434-bis del Codice penale).

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I rave party diventano reato

La norma si applica nel momento in cui più di 50 persone invadono – senza consenso ufficiale – terreni o edifici pubblici o privati con lo scopo di mettere in scena eventi potenzialmente rischiosi per l’ordine, l’incolumità e/o la salute pubblica. Reclusione da 3 a 6 anni e multa da 1.000 a 10.000 euro per chi li organizza. Condanne anche per chi partecipa all’evento la cui pena può arrivare fino ad un terzo rispetto al massimo della pena prevista.

Prevista anche la confisca di tutto ciò che è servito per organizzare e promuovere i rave.

Organizzare e partecipare ai rave party è quindi diventato un reato: 434-bis del Codice penale  introduce testualmente il reato per “Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica“.

L’opposizione

Animata l’opposizione a tale norma che risulterebbe di formulazione vaga con il rischio che colpisca anche manifestazioni come cortei sindacali dei lavoratori o mobilitazioni studentesche.