Oppenheimer è il film ora al cinema del regista Christopher Nolan, nonché il primo lungometraggio ad affrontare la vita di uno scienziato nella sua interezza. Parla del progetto Manhattan, il progetto di ricerca in ambito militare che portò alla realizzazione della prima bomba atomica attraverso l’analisi di uno dei maggiori scienziati di tutti i tempi. Stiamo parlando di Robert Oppenheimer, il fisico oggi  riconosciuto come “padre della bomba atomica”.

La sua storia e le complesse questioni etiche correlate al suo ruolo centrale nel Progetto Manhattan creano in Oppenheimer di Christopher Nolan un ritratto drammatico di uno scienziato che si trova a confrontarsi con le conseguenze morali delle sue scoperte scientifiche.

La pellicola è disponibile nelle sale italiane a partire da oggi 23 agosto, ma è stato già un record di incassi al box office mondiale: al 7 agosto 2023 ha incassato 228,5 milioni di dollari nel Nord America e 324,3 milioni di dollari nel resto del mondo, per un totale complessivo di 552,9 milioni di dollari.

Oppenheimer: tutto sul nuovo film di Christopher Nolan

La storia vera di Oppenheimer, il padre della bomba atomica

Il filo conduttore di questo film dal grande successo è la storia di Julius Robert Oppenheimer, un fisico statunitense che ha dato importanti contributi alla fisica moderna, in particolare alla meccanica quantistica. La sua fama è legata principalmente al suo coinvolgimento nel Progetto Manhattan, che ha portato alla costruzione della prima bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa incredibile storia ha ispirato anche il libro vincitore del Premio Pulitzer, intitolato American Prometheus: The Triumph e Tragedy of J Robert Oppenheimer di Kai Bird e Martin J Sherwin.

Oppenheimer e il suo contributo al progetto Manhattan

Oppenheimer nasce il 22 aprile 1904 a New York da genitori di origine ebraica tedesca. Ha dimostrato un forte interesse per la chimica fin da giovane e ha ricevuto istruzione da un professore privato di chimica. Ha successivamente studiato all’Università di Harvard, dove ha lavorato con il premio Nobel Percy Williams Bridgman. Oppenheimer ha quindi proseguito i suoi studi presso il laboratorio Cavendish dell’Università di Cambridge sotto la guida di Ernest Rutherford.

Ha compiuto importanti ricerche nel campo della fisica, tra cui spiccano la spiegazione indipendente dell’effetto tunnel quantistico, la scoperta del positrone e lo studio dei raggi cosmici. Tuttavia, è principalmente conosciuto per il suo coinvolgimento nel Progetto Manhattan.

Il Progetto Manhattan era un programma di ricerca e sviluppo condotto dagli Stati Uniti con il sostegno di Canada e Regno Unito, volto a sviluppare armi nucleari durante la Seconda Guerra Mondiale. Oppenheimer è stato scelto per dirigere questo progetto grazie alle sue abilità organizzative e scientifiche, guidando un gruppo di scienziati nucleari di prim’ordine nel processo di costruzione della bomba atomica.

Tuttavia, dopo il successo del Progetto Manhattan e l’utilizzo delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, Oppenheimer ha attraversato una crisi di coscienza. Ha espresso rimorso per l’uso delle armi atomiche e ha pronunciato la famosa citazione: “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi“. In seguito, si oppose alla costruzione della bomba a idrogeno a causa delle sue preoccupazioni etiche e morali legate alle conseguenze devastanti dell’energia nucleare.

Dopo la guerra, Oppenheimer è diventato direttore e professore dell’Istituto di Studi Avanzati di Princeton. Ha continuato a contribuire alla fisica e all’istruzione, ma la sua eredità è stata in gran parte definita dal suo coinvolgimento nel Progetto Manhattan e dalle sue riflessioni etiche sulla scienza e la tecnologia.

Il trailer di Oppenheimer, ora disponibile al cinema