Uscirà nelle sale domani, 28 Marzo 2013, “Il Cacciatore di Giganti”, kolossan fantasy diretto da Bryan Singer e interpretato da Nicholas Hoult e Eleanor Tomlinson, rispettivamente Jack e la Pricipessa Isabelle della nota favola del fagiolo magico.

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Sono proprio i due protagonisti dell’attesa pellicola, a raccontarci la loro esperienza – durata quasi 2 ANNI – sul set de “Il Cacciatore di Giganti”:

Come siete entrati nel progetto?

Eleanor: Abbiamo cominciato a parlarne circa quattro anni fa, e poi – quando abbiamo iniziato a discutere seriamente – mi sono proposta. Dopo molte audizioni, prove e preliminari, ho avuto la parte. E’ stato bellissimo. E’ stata una sfida, un po’ come andare sulle montagne russe ed è stata una grande esperienza, anche se tutto il processo di selezione mi ha tenuto parecchio sulla corda.

Nicholas: Ho sentito parlare di questa sceneggiatura e ho incontrato il direttore del casting a Los Angeles, se non ricordo male era mentre stavamo girando A Single Man. Poi me ne sono dimenticato completamente. Successivamente ho incontrato Bryan (Singer) quando stava producendo X-Men:L’inizio e me ne ha parlato brevemente. Quindi, quando il progetto è andato avanti, ho fatto un paio di audizioni e Bryan mi ha scelto. Per me è stato fantastico.

Con tutte quelle scalate, cavalcate e combattimenti ci dev’essere stato un bell’allenamento, giusto? C’è qualcosa che avete fatto per prepararvi e che potreste continuare per passione?

Nicholas: Era più facile quand’ero un ragazzino. A quell’età non hai paura e i rami sostengono il peso più facilmente. Sto peggiorando nelle mie arrampicate! Ma tu sei bravissima a cavalcare…

Eleanor: Sì, vado a cavallo da quando avevo due/tre anni. Per me è stato bellissimo e molto divertente. Mi piacciono queste sfide, anche se non ho davvero cavalcato fino a quando abbiamo girato nelle ultime scene, nelle prime ero su una specie di barile, il che è molto divertente perché si muove più o meno come un cavallo e ti senti davvero un idiota.

Nicholas: Il tuo cavallo si muoveva, ma io ero semplicemente sopra un barile con corde elastiche che spuntavano degli angoli, e io le dovevo muovere. Non si muoveva da solo, lo dovevo muovere io!

Vi ricordate qualche episodio durante le riprese che è stato particolarmente divertente o qualcosa che vi è rimasto impresso?

Nicholas: Mi divertivo quando succedeva qualcosa durante le scene d’azione di Eleanor. Non cose terribili, ma per esempio c’è stato un momento in cui eravamo nella cattedrale, Eleanor si era distratta e non aveva capito che era una scena in cui dovevamo cadere a terra. Quindi ha dovuto improvvisare all’ultimo momento, ed il pavimento era di cemento. Ho sentito un piccolo gemito di dolore: “oww”. Mi ha fatto ridere un sacco.

Come è stato vedervi sullo schermo in 3D insieme a quei giganti?

Nicholas: Emozionante.

Eleanor: Stupendo. Mi sono dovuta dare un pizzicotto per convincermi che non stavo sognando. Non ci potevo credere e mi sono detta: ce l’hai fatta, ragazza mia! A quel punto mi è venuta un po’ di malinconia: ok, il film sta uscendo, è la fine di un viaggio. Le riprese sono state così lunghe, quasi due anni… Ma, allo stesso tempo, è stata un’esperienza fantastica e sarà un po’ strano non essere più impegnata su questo progetto.

Il film tocca i temi del coraggio personale e dell’affrontare le proprie paure. Avete trovato qualcosa che rispecchia le vostre esperienze personali?

Nicholas: Mi piace molto che ai nostri personaggi venga detto che non possono fare o ottenere determinate cose ed entrambi, contro ogni aspettativa, raggiungono i loro obiettivi, imparano e crescono. Penso sia un grande messaggio per tutti quelli che guardano il film, in particolare i ragazzi. Non importa da dove vieni: puoi fare qualcosa di speciale e non accettare mai un “no” come risposta!

Eleanor: Sì, ripensandoci penso che sia quello il messaggio chiave del film.