Attraverso un comunicato ufficiale sul proprio blog, Google ha dichiarato l’intenzione di penalizzare i siti che si avvalgono di contenuti di bassa qualità, spesso generati tramite intelligenza artificiale e altri mezzi, con l’unico scopo di ottenere una posizione elevata nei risultati di ricerca.

Google contro l’abuso dell’AI

Le novità annunciate sono il risultato di miglioramenti apportati agli algoritmi utilizzati per valutare e classificare sia i siti web che i contenuti ospitati al loro interno. Tali modifiche entreranno in vigore entro marzo e mirano principalmente a contrastare tre tipologie di abusi:

  • IL FENOMENO DEL CLICKBAITING soprattutto se gli articoli vengono creati dall’AI (es. Chat GPT) ma anche da persone che scrivono contenuti finalizzati ad ottenere click ma senza dare effettivo valore a quanto pubblicato.

💡 Cos’è il clickbaiting: è una tecnica utilizzata per attirare l’attenzione degli utenti su un contenuto online attraverso titoli o anteprime ingannevoli, sensazionalistici o provocatori. Lo scopo principale è quello di incoraggiare il clic su un link o un articolo, anche se il contenuto potrebbe non essere così interessante o significativo come promesso

  • SEZIONI DI BASSA QUALITÀ all’interno di siti che godono di una buona reputazione i cui contenuti sono prodotte da terze parti e senza supervisione editoriale.
  • UTILIZZO DI DOMINI SCADUTI acquistati e impiegati per aumentare la visibilità di contenuti di scarsa qualità o privi di originalità. Questo può trarre in inganno gli utenti, inducendoli a credere che tali contenuti appartengano al sito originale.

Il comunicato afferma che tali aggiornamenti mirano a ridurre significativamente la presenza di contenuti di bassa qualità e non originali nei risultati di ricerca, con l’obiettivo di incrementare il traffico verso siti utili e di alta qualità. Sulla base delle valutazioni effettuate, si prevede una riduzione del 40% di tali contenuti grazie a questa combinazione di aggiornamenti e sforzi precedenti.