Ci sono storie destinate a diventare indimenticabili. Storie che ti entrano dentro, che toccano corde in grado di far risuonare certe emozioni in ogni angolo del tuo corpo. Storie che parlano di te, delle tue emozioni. delle tue Paure, delle tue Gioie. Tante di queste storie sono canzoni, altre film, cartoni animati. Ed è proprio in questo campo che c’è un leader indiscusso: Pixar.

Ci credi che, dopo averlo visto per la prima volta, non siamo più riusciti a riguardare “Up”? La storia di Carl è dannatamente vera perché ci “sbatte” in faccia (a livello emotivo soprattutto) il naturale corso della nostra esistenza: nasciamo, viviamo, moriamo. Nulla di più banale, eppure “Up” ce lo ricorda nel modo più travolgente possibile. Ma come fa Pixar a raccontare storie che penetrano così facilmente nel tessuto della nostra emotività? Lo fa seguendo 22 regole.

Le 22 regole di Pixar per raccontare una storia

Il frutto del successo della Pixar non è certo una ricetta che contiene 22 ingredienti, ma è sicuramente un modello di storytelling efficace da tenere a mente quando si vuole raccontare una storia.

A condividerle è Emma Coats, film maker e animatrice che ha lavorato alla Pixar e che, una volta diventata freelance, si è lanciata anche nel campo della formazione partendo proprio da queste 22 regole per scrivere una storia in grado di emozionare gli spettatori.

Di seguito le regole tradotte in italiano:

  1. Ammira un personaggio per i suoi tentativi, più che per i suoi successi;
  2. Concentrati su quello che ti interessa in quanto spettatore, non su quello che ti piace come autore. Sono due cose molto diverse;
  3. La trama è importante ma non ti renderai conto di cosa parla la tua storia finché non sarai arrivato alla fine. E a quel punto la devi riscrivere.
  4. C’era una volta ___. Ogni giorno ___. Un giorno però ___. A causa di questo, ___. E alla fine ___.
  5. Semplifica. Concentrati. Gioca con i personaggi. Evita gli inconvenienti nel tragitto. Crederai di perdere cose importanti ma in realtà ti renderai libero.
  6. Con che cosa si sente a suo agio il tuo personaggio? Costringilo a fare il contrario. Sfidalo. Come reagisce?
  7. Pensa al finale prima della parte centrare. Davvero. I finali sono difficili da fare, pensaci sin da subito.
  8. Finisci la tua storia, anche se non è perfetta.
  9. Quanto ti senti bloccato, fai un elenco di ciò che NON succederà dopo. La maggior parte delle volte, quando hai bene a mente cosa non succederà, quello che succederà arriverà di conseguenza.
  10. Smonta le storie che ti piacciono. Quel che ti piace di loro è una parte di te stesso: la devi riconoscere prima di utilizzarla.
  11. Scrivere le tue storie ti aiutano a metterle apposto. Se ti limiti a tenerle in mente, rimangono un’idea perfetta e non le condividerai mai con nessuno.
  12. Scarta la prima idea che ti viene in mente. E anche la seconda, la terza, la quarta, la quinta – togli di mezzo le ovvietà. Sorprenditi.
  13. Dai ai tuoi personaggi delle opinioni. Un personaggio passivo e malleabile potrebbe sembrarti simpatico mentre scrivi, ma non è gradito al pubblico.
  14. Perché devi raccontare proprio questa storia? Cosa ti fa pensare che se lo meriti così tanto? Questo è il punto del discorso.
  15. Come ti sentiresti in quella situazione, se fossi uno dei tuoi personaggi? L’onestà dà credibilità alle situazioni più improbabili.
  16. Qual è la posta in gioco? Dacci una ragione per tifare per i personaggi. Cosa succede se non hanno successo? Trova le possibilità.
  17. Nessun lavoro è mai tempo sprecato. Se una cosa non funziona, passa ad altro e vai avanti: ti tornerà utile più avanti.
  18. Devi conoscere te stesso: la differenza tra impegnarti al massimo e l’agitarsi per nulla. La storia serve a metterci alla prova, non a raffinarci.
  19. Fare andare nei guai un personaggio a causa di una coincidenza va bene; farli uscire dai guai per una coincidenza è un imbroglio.
  20. Esercizio: fai a pezzi un film che non ti piace. Prendi questi blocchi narrativi e rimettili in un altro ordine fino a fare una storia che ti piaccia.
  21. Ti devi identificare con il tuo personaggio, non puoi limitarti a scriverlo. Cosa ti spingerebbe a comportarti in un certo modo?
  22. Qual è l’essenza della tua storia? Come si può riassumere? Se lo sai, puoi cominciare da lì.

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