RIKI svela alcuni dettagli su “Mania”, il suo secondo album, anticipato dal singolo “Se parlassero di noi” e atteso nei negozi, in digitale e in streaming dal 20 Ottobre.

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Dopo essersi guadagnato il Triplo Disco di Platino per il primo EP “Perdo le parole”, ad esattamente 5 mesi dall’uscita del primo album, torna con “Mania”. Un album che lui stesso definisce “maturo e riflessivo”.

Team World ha raggiunto Riccardo Marcuzzo nella sede di Sony Music Italia a Milano: l’artista è protagonista di una round table con giornalisti presenti da diverse testate. Di seguito la chiacchierata con RIKI durante la quale ha svelato alcuni aneddoti sull’album, sulla copertina, sul (ormai famoso) elefantino rosa e su quello che ci dobbiamo aspettare dai suoi live show.

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RIKI | DOMANDE E RISPOSTE SU “MANIA”

D: Come è nata l’idea della copertina?

La grafica e tutta la comunicazione, le pubblicità, i video sui social, i cartelloni, sono tutti stati disegnati da me e questo perché, mettendoci la faccia e essendo stato il mio lavoro in passato, so come si fa.
E poi anche perché avevo le idee molto chiare. Volevo staccarmi dall’idea del bel ragazzo uscito dal talent. Volevo anche rispecchiare quelli che sono un po’ i suoni del disco, un po’ più dark rispetto al primo.
Ho cercato quindi di adottare una comunicazione forte, un po’ come dire ok, metto la mia faccia in primo piano, ma la ritaglio come se fosse una maschera.

 D: Perché “Mania”?

Mania ha un doppio significato: da una parte il mio essere “maniacale”, voler avere tutto sotto controllo, dall’altra intende un po’ la “follia” della gente che mi segue.

 D: Che significato ha invece la frase sull’elefantino rosa?

L’idea è nata mentre dovevamo progettare la versione Deluxe, che per il primo EP non era prevista. Volevo che fosse una sorta di “libro” nel quale inseriamo tutte le foto fatte dietro al progetto “Mania”, come se chi lo acquista potesse entrare nella mia vita privata, infatti il progetto si chiama “Privato”.

L’elefantino Rosa è un po’ come quando nei negozi vedi la scritta “NON TOCCARE” e tu cosa fai? Tocchi, no?! Così anche l’elefantino, se vi dico di non pensare ad un elefantino rosa, voi automaticamente ci state pensando e allo stesso modo Privato, che è tutto fuorché privato.

Poteva essere una qualsiasi altra parola ma ho scelto l’elefantino rosa perché è un ricordo che mi porto fin da piccolo, una cosa che mi hanno sempre detto.

RIKI SUL CONCERTO AL FORUM DI ASSAGO

 D: Cosa ci dici della data al forum?

A dire il vero lo so anche io da pochissimo e non ho avuto ancora modo di metabolizzare la cosa. Da una parte è una cosa molto bella, è il mio primo tour e avere già una data così importante è una cosa molto emozionante ma fa anche un po’ paura. Sicuramente vedremo di prepararci al meglio e fare le cose in grande, come del resto abbiamo fatto fino ad ora. Ho investito tutto il mio tempo in questo, in Mania e l’ho scritto anche nei ringraziamenti del disco: avrei potuto pensare solo a divertirmi, potevo viaggiare… avevo il Triplo Platino e avrei potuto fermarmi un po’, delegare molte cose a dei professionisti.
Ma visto che vi metto la faccia, ci tengo a fare tutto quello che mi è possibile.


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D: Come saranno i Live?

A me piace fare le cose seguendo una logica coerente. Per il Live stiamo pensando a cose un po’ particolari e originali. Mi piacerebbe ricreare sul palco, per determinati pezzi, dei veri e propri videoclip magari proprio con degli attori. Ovviamente questo si alternerà a dei momenti sul palco più “vuoti”, magari un piano-voce.

Ma per ora sono solo idee. Torneremo a pensarci non appena saremo tornati dalla prima parte di Instore.

RIKI | MANIA E AINAM

D: Mania VS Ainam, cosa volevi trasmettere con questo gioco di parole?

Questo disco è un po’ uno spartiacque rispetto a quello che c’è stato e a quello che ci sarà. Mania è molto più invernale, tutti mi hanno conosciuto come il ragazzo che fa ballare e divertire d’estate, ma questo disco è più maturo, più riflessivo. Nell’intro volevo qualcosa di particolare che introducesse il progetto, una sorta di saluto, qualcosa che ti prenda per mano e ti accompagni dentro al disco e ti conduca alla fine, “Ainam”, che altro non è che l’introduzione a “Mania”. Una sorta di cerchio che si chiude ma riparte subito.

D: A proposito di manie, tu ne hai qualcuna?

Nel lavoro sono veramente “fissato”. Ma nella vita privata non proprio, non credo di avere delle manie. Forse potrei definire una mania il “viaggiare”. Vorrei avere il tempo di viaggiare, quei viaggi intesi come lezioni di vita, da dove impari un sacco di cose, dove ti puoi godere di più i posti e le persone.