Se ti stai chiedendo cosa significa eutanasia sappi che l’attuale definizione del termine è il procurare intenzionalmente la morte di una persona la cui qualità della vita è permanentemente e gravemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.

Il termine eutanasia nasce come neologismo di Bacone per indicare una fine serena e positiva, un aiuto che viene dato ad una persona affinché passi a miglior vita senza soffrire e dolcemente. I progressi scientifici e tecnologici e – nello specifico l’introduzione del respiratore artificiale – oltre a innumerevoli benefici, consentono ad una persona ridotta in stato vegetativo di restare in vita grazie all’azione di uno strumento avanzato. Se il significato originale del termine non destava alcun motivo per avviare un dibattito, i cosiddetti progressi hanno aperto un quesito di fondamentale importanza: un individuo ridotto ad uno stato vegetativo o la cui qualità della vita è gravemente compromessa, può scegliere di ricorrere al suicidio assistito? O la vita è sacra e, in qualsiasi condizione, bisogna “rimanere in vita”?

Eutanasia legale in Italia

il 6 luglio 2021 la commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo relativo alla nuova legge sull’eutanasia. Fino ad oggi l’eutanasia – il suicidio assistito (indotto farmacologicamente) – è permessa solo in pochissimi casi grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 dopo la morte di “DJ Fabo” (Fabiano Antoniani). La sentenza stabilì che in Italia si può aiutare una persona a morire senza il rischio di finire in carcere, solo se quella persona ha una patologia irreversibile, se è cosciente della sua situazione e se è tenuta in vita artificialmente.

Il testo del 2021 approvato aggiunge la possibilità di ricorrere al suicidio assistito anche in seguito ad una “prognosi infausta”, ossia di una malattia terminale e la presenza di una commissione che possa valutare caso per caso.

Cosa vuol dire eutanasia

Eutanasia significa letteralmente “buona morte” dal greco εὐθανασία, composta da εὔ- “bene” e θάνατος “morte” è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.