Il Jova Beach Party 2022 – tour estivo di Jovanotti – al centro di diverse polemiche sulla sostenibilità dei concerti e sull’impatto ambientale che questi hanno sulle città e le spiagge in cui si svolgono. Ecco cosa sta succedendo.

È partito il 2 luglio da Lignano Sabbiadoro il Jova Beach Party 2022, la tournée estiva di Jovanotti che lo vede salire sui palchi di diverse spiagge italiane ed esibirsi – anche insieme ad altri artisti – davanti a migliaia di persone ogni concerto. Come dichiarato dall’artista stesso, i concerti sono tutti sostenibili, e anzi contribuiscono a lasciare le spiagge/i luoghi in cui si svolgono in una condizione migliore di quella in cui la trovano.

Il Jova Beach Party è inoltre promotore dell’iniziativa Ri-party-amo, iniziativa ambientale per pulire e recuperare 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali. Un progetto che parte dalla pulizia delle spiagge, passa per progetti di ricostruzione naturale e si conclude con attività di educazione, sia nelle università sia nelle scuole, che coinvolgono le generazioni più giovani.

Ma è davvero così? I concerti di Jovanotti sono veramente sostenibili? Ambientalisti, geologi ed attivisti del settore non la pensano così, e si sono espressi contro i concerti del Jova Beach Party soprattutto sui social, dove è nata una vera e propria polemica.

Le polemiche sulla sostenibilità del Jova Beach Party

La denuncia degli ambientalisti è il Jova Beach Party abbia un enorme impatto sugli ecosistemi e sulla vegetazione di spiagge e aree costiere, poiché per far spazio ai concerti vengono distrutte aree marine protette, spianate dune e sradicate piante nate e cresciute naturalmente nelle zone interessate. Questo porta anche all’impossibilità per alcune specie di uccelli di nidificare, danneggiando quindi anche la sfera animale delle aree in questione.

A Fermo, ad esempio, è stata spianata un’area marina protetta, area di tutela del Fratino, un uccellino che nidifica sulle spiagge europee. A denunciare la situazione il comitato TAG Costa Mare, che ha pubblicato una foto del prima e del dopo i lavori per il JBP.

A Vasto è stato intubato un corso d’acqua, a Barletta (già per il JBP del 2019) le dune sono state spianate proprio per l’evento. A Marina di Ravenna è stato tagliato un filare di 65 metri di tamerici. A Viareggio l’appello dei Giovani Europeisti Verdi della Toscana, che hanno chiesto di spostare i concerti sulla spiaggia del Muraglione:

Su quella spiaggia, durante il lockdown, sono tornate a insediarsi alcune piante pioniere, che se lasciate prosperare daranno origine ad un nuovo ecosistema dunale, quello che sulla costa versiliese abbiamo distrutto quasi nella sua interezza, a parte nella riserva naturale della Lecciona. Qualcuno lo definirebbe “miracolo della natura”, ma non ci piace questa definizione. E’ semplicemente la natura che, se lasciata indisturbata, si riprende i suoi spazi…

Inutile dire che tutto questo ecosistema e queste dinamiche sarebbero messe a repentaglio dal tuo concerto sulla spiaggia.

Inoltre, viene denunciato che la presenza di più di 30.000 persone su una spiaggia porta inevitabilmente al danneggiamento della spiaggia stessa. Secondo uno studio infatti ogni bagnante, pur non volendolo, durante una giornata in spieggia porta via dai 50 ai 100 grammi di spiaggia. Cifra che va moltiplicata per le circa 30.000 persone che partecipano ai concerti.

La polemica sul JBP diventa social

Sui social sono tantissimi i video e i commenti di ambientalisti, attivisti, creator e utenti che si esprimono sull’argomento. Un video esplicativo della situazione è stato realizzato da Cristina Coto:

 

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Di fronte a tutte queste polemiche Jovanotti non è stato in silenzio, difendendo attraverso video e dichiarazioni la sua tournée, e definendo gli ambientalisti e i fautori delle polemiche “eco-nazisti”. Ecco il suo video e la risposta sempre di Cristina Coto:

 

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La lettera del geologo Mario Tozzi e la risposta di Jovanotti

Anche il geologo Mario Tozzi ha pubblicato su La Stampa una lettera indirizzata all’artista, evidenziato il problema dell’impatto dei concerti sull’ambiente:

Lettera a cui Jovanotti ha prontamente risposto difendendo la sua tournée ed invitando lo scienziato ad andare a verificare di persona cosa succede ai concerti, e che tutto viene fatto nel modo giusto.