Partiamo col dire una cosa. Tutta la storia del cinema è storia degli effetti speciali. Sembra strano ma pensiamoci un attimo. Il cinema nasce come un’attrazione. Veniva usato nelle fiere, presentato nelle esposizioni. Era già di per sé effetto speciale.

Ogni innovazione nel cinema è stata fatta per sorprendere lo spettatore con effetti speciali mozzafiato. L’obiettivo era sempre lo stesso, coinvolgere sempre di più lo spettatore e immergerlo nel racconto.

Da King Kong a Terminator, da Jurassic Park ad Avatar, ecco a te la (vera) storia degli effetti speciali.

I primi film, i primi effetti speciali

I fratelli Lumière

I fratelli Auguste e Louis Jean Lumière sono considerati gli inventori del cinema come lo conosciamo oggi (la proiezione su uno schermo e il pubblico seduto).

Ma l’effetto speciale dov’è? Prova a calarti nei panni di uno spettatore di fine ‘800 che vede delle foto in movimento su un grande schermo. L’effetto sorpresa è assicurato!

E se non basta l’invenzione del cinema, l’effetto speciale vero e proprio lo troviamo in uno dei tantissimi corti dei fratelli di Lione.

In Démolition d’un mur, del 1896, c’è quello che possiamo definire il primo effetto speciale.

Un semplice filmato dove degli operai abbattono un muro, ma…la moviola fa tornare indietro il muro abbattuto, realizzando un trucco giocoso e avvincente, che gioca sul tempo che va avanti, ma può anche andare indietro.

Georges Méliès e i primi film di fantascienza

Se i fratelli Lumière sono considerati gli inventori del cinema come lo conosciamo, Georges Méliès ha inventato i generi cinematografici.

Dalla fantascienza alla commedia, dal drammatico all’horror.

Mago, illusionista, regista, attore, montatore…genio! Qualsiasi trucco ti venga in mente, QUALSIASI, lui lo ha registrato su pellicola e fatto diventare effetto speciale.

In Escamotage d’une dame chez Robert-Houdin (1896) Mèliès porta sullo schermo quello che è la base dei primi effetti speciali: la manipolazione su pellicola. Per far sparire una persona è bastato sospendere la ripresa e riprenderla nel punto in cui è già sparita. Un trucchetto facile da realizzare (anche con i moderni smartphone).

Méliès sperimenta di tutto. Fa sparire le persone, prende confidenza con l’esposizione multipla e moltiplica teste (Un homme de têtes) e sé stesso (L’homme-orchestre), ingrandisce intere parti del corpo (L’Homme à la tête en caoutchouc) incollando due riprese diverse sulla stessa pellicola e giocando con lo zoom su una sola delle due inquadrature.

Gli effetti speciali sono il fondamento dei film di fantascienza, e se questi ti sono sembrati troppo artigianali ti posso assicurare che senza Méliès non avremmo mai avuto Avatar.

Avatar, dopo il successo nelle sale il grande ritorno su Disney+

La stop motion. Effetto speciale dei dinosauri e Tim Burton

Cos’è la stop motion?

Se ti stai chiedendo cos’è la stop motion tranquillo, lo hai già visto. Hai presente i film di Tim Burton più iconici? La sposa cadavere, Frankenweenie e Nightmare Before Christmas (dove è il produttore, ma diamolo per suo visto che il titolo originale è letteralmente Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas): sono tutti realizzati con questa tecnica di animazione particolare.

In breve, posizioni un oggetto in una posizione, scatti la foto, sposti leggermente l’oggetto e riscatti una foto, incolli il tutto e riprendi…ecco che la magia del movimento avviene!

The Humpty Dumpty Circus (1897)

Il pioniere della stop motion è Albert E. Smith, quando nel lontano 1897 realizzò il cortometraggio The Humpty Dumpty Circus, animando giocattoli di ceramica. Un gioco che sarebbe durato fino ad Avatar.

King Kong  prende a pugni i dinosauri

Willis H. O’Brien potrebbe essere sconosciuto ai più, ma senza questo genio degli effetti speciali non avremmo mai avuto i film di Tim Burton.

Siamo nel 1933. Al cinema esce King Kong. Il sonoro al cinema è arrivato da poco, il colore non ancora, ma alcune innovazioni sugli effetti speciali iniziano a farsi strada.

‘O Brein è entrato nella storia degli effetti speciali per film senza tempo come Lost World (1925) e King Kong (1933). Mettiti nei panni di una persona che negli anni Trenta si siede sulla poltrona e vede il combattimento tra il gorilla più famoso di Hollywood e un T-Rex.

Pupazzi realizzati per l’occasione, spesso in creta o ferro, mossi dalle mani di artigiani. Ti sembrerà assurdo, ma all’epoca era il massimo degli effetti speciali, e ancora oggi fanno la loro figura.

Dynamtion. Quando gli scheletri hanno preso vita

Come nelle migliori favole, il lavoro di ‘O Brien non poteva non folgorare un giovane pieno di fantasia.

Ray Harryhausen, che con ‘O Brein aveva iniziato il suo apprendistato per il film Il re dell’Africa (1949) ha fatto fare passi da gigante agli effetti speciali, portando a un livello successivo le intuizioni di ‘O Brein.

Oggi ti capita di vedere alieni che interagiscono con persone vere nei film? Sappi che lo devi a lui.

Harryhausen fu il primo a far interagire l’animazione in stop motion con attori in carne e…OSSA.

Gli scheletri che combattono contro Giasone negli Argonauti (1963) diretto da Don Chaffey, sono citati in tutti i manuali di storia del cinema come una delle scene più emozionanti per la storia degli effetti speciali.

Per realizzare questa scena fu messa a punto una speciale tecnica di animazione, un ibrido tra la stop motion e le riprese normali, registrate in due momenti diversi e uniti con lo split screen. La dynamtion!

Arriva la CGI

Oggi, grazie alla CGI (computer-generated imagery), i film di fantascienza hanno sequenze mozzafiato, immersive e sensazionali. La creazione di oggetti, persone, animali, mostri e interi mondi ha portato il cinema degli effetti speciali a sbizzarrirsi sempre di più.

Vediamo un attimo come siamo passati dai modellini mossi a mano ad Avatar.

Tron (1982)

C’erano dubbi sul fatto che la Disney sarebbe stata pioniera della realtà virtuale? Per realizzare questo gioiello cult,  il regista Steven Lisberger fece un uso smodato della neonata CGI, realizzando un mondo completamente al computer. Ancora oggi il film è ricordato per essere uno dei più innovativi per l’epoca, tanto da aver avuto un sequel nel 2010 (Tron: Legacy)

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Terminator 2 (1991)

Il cult di James Cameron con Arnold Schwarzenegger non è famoso solo per le battute “vieni con me se vuoi vivere” o “hasta la vista, baby!” ma anche perché c’è il primo personaggio realizzato con intere sequenze in CGI nella storia del cinema.

Il cyborg T-1000, villain di Terminator 2- Judgment Day, interpretato da Robert Patrick, passa alla storia per aver dato inizio a scene meravigliose nel film di fantascienza, con il suo corpo malleabile capace di liquefarsi.

Terminator 2 è disponibile su Netflix.

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Jurassic Park (1993)

Difficile contenere l’entusiasmo per questo titolo di Steven Spielberg. Jurassic Park ha portato a un livello mai visto le animazioni in CGI. Forse, rivisto oggi, i dinosauri appaiono un tantino vintage, ma negli anni Novanta fu una vera e propria rivoluzione per il cinema di fantascienza.

Per la loro veridicità, la scena dei velociraptor è ancora una delle scene più ansiogene di sempre, e quella dei brontosauri una delle più belle.

Toy Story (1995)

Primo film della Pixar, primo film d’animazione realizzato interamente con la CGI. Le avventure dello sceriffo Woody e dell’astronauta Buzz hanno segnato generazioni di bambini, e anche la storia degli effetti speciali.

La motion capture

Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002)

L’opera immortale di Tolkien, portata al cinema da Peter Jackson, non è solo magnifica, è anche una tappa fondamentale per la storia effetti speciali.

Il personaggio di Gollum, interpretato da Andy Serkis, fu realizzato grazie a una nuova tecnologia. Una tuta che cattura i movimenti dell’attore con speciali telecamere. Era l’inizio di qualcosa di fenomenale.

Avatar (2009) e la performance capture

Dagli anni Dieci del Duemila la rivoluzione digitale ha un nome. Si chiama Avatar, è blu, e ha l’Oscar per gli effetti speciali.

Per realizzare questo miracolo della fantascienza, James Cameron è andato oltre la motion capture, usando una tecnica speciale: la performance capture.

Uno studio dove provare senza green screen, NIENTE CINEPRESE, attori che recitano con delle tute con sensori ai bordi. L’immagine viene catturata da un computer e realizzata digitalmente. È il futuro che avanzava, ed è arrivato fino al secondo capolavoro della saga, Avatar 2 – La via dell’acqua, uscito l’anno scorso nelle sale italiane.

Avatar: La Via dell’Acqua: curiosità sul film di James Cameron

Avatar 2. La via dell’Acqua

Avatar – La via dell’acqua segna un punto fondamentale per la storia degli effetti speciali. James Cameron aveva dichiarato che poteva essere addirittura il primo film in 3D senza l’ausilio degli occhiali, ma la magia è solo rimandata. Quello che sconvolge è che ci sono le prime immagine in motion capture girate sott’acqua.

James Cameron ha spiegato in un’intervista come queste scene siano state così difficili da realizzare.

“Praticamente, ogni volta che aggiungi dell’acqua a un problema, questo diventa dieci volte più difficile. Così abbiamo impiegato un mucchio di impegno, innovazione, immaginazione e nuova tecnologia e ci ha preso circa un anno e mezzo per capire come farlo.”

Non c’è dubbio, è il più grande progetto sugli effetti speciali mai realizzato.

Il punto più alto, quello dove tecnologia, arte e storia convergono in un unico scopo, e James Cameron ne è per l’ennesima volta il protagonista.

Chissà cosa succederà tra quaranta anni, dove gli effetti speciali odierni saranno superati da tecnologie per noi oggi impensabili.

Possiamo solo immaginarlo e sognare fino a quel momento che sarà di pura magia.