Leggi “Quel treno per Inverness”…prima che diventi un film! Il primo romanzo del traver creator Giovanni Arena, Quel treno per Inverness, è un appassionante “viaggio diverso dal solito, una storia che nasce in viaggio e nel viaggio si cura, e si ammala, e si cura, e si ammala nuovamente. Una giostra di sentimenti incontrollabile che porta all’esplosione emotiva della mente”.

Quel treno per Inverness racconta con delicatezza e candore una storia di formazione, di amicizia e d’amore. Un romanzo su un viaggio che attraversa tutta l’Europa, ed è capace di toccare l’animo di chi si sente abbandonato, escluso e deluso, di chi ha bisogno di protezione e di libertà, e di un sogno da inseguire in capo al mondo. I tre protagonisti Giovanni, Enea e Stefano partono per un viaggio che segnerà per sempre le loro vite. Un viaggio che inizieranno in tre ma da cui torneranno in due.

I lettori non potranno fare altro che innamorarsi della loro storia e della loro avventura, sentendosi parte di essa, sentendosi coinvolti, ed immedesimandosi in quelli che sono i sentimenti che almeno una volta nella vita hanno sicuramente provato. Una storia che ha quindi per noi tutte le carte in tavola per diventare un film, uno di quelli che ti toccano l’anima, ma che, come sempre, si può apprezzare ancora di più dopo aver letto le pagine del romanzo.

 

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Trova la frase segreta in Quel treno per Inverness

In Quel treno per Inverness c’è una frase segreta nascosta tra le pagine…la puoi trovare unendo tutte le lettere in grassetto che trovi all’interno del libro.

Ma c’è di più! Durante la presentazione del libro a Palermo, Giovanni ha rivelato che la solo la prima parte della frase fa riferimento al libro, mentre la seconda parte fa riferimento al sequel. L’avventura dei ragazzi non è finita qui!

Dove acquistare Quel treno per Inverness

Il nuovo libro di Giovanni Arena è disponibile dal 28 giugno in tutte le librerie e online, puoi acquistare la tua copia qui:

In Quel treno per Inverness troverai temi delicati come l’acne, l’autostima, la terapia, l’idealizzazione, gli amori tossici, e ovviamente, il viaggio come liberazione. Siamo stati alle varie presentazioni del libro, e molti follower di Giovanni lo hanno definito come:

“Specchio in cui riflettersi”
“Una voce che ha parlato per tutti noi che non siamo riusciti a farlo”
“Finalmente qualcuno che parla di terapia”
“Una normalizzazione del dolore”