Frasi da Città di Carta, il romanzo di John Green pubblicato nel 2008 e che il 24 Luglio ha visto il suo debutto nella trasposizione cinematografica in USA (in Italia è al cinema dal 3 Settembre 2015), interpretata da Cara Delevingne e Nat Wolff.

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FRASI E CITAZIONI

Di seguito, abbiamo raccolto alcune delle frasi e citazioni più belle tratte dal libro Città di Carta:

“La verità è che tutte le volte che sono salita in cima al SunTrust Building, compresa quella volta con te e ho guardato giù, non ho pensato che quello che vedevo fosse di carta.
Guardavo giù e pensavo che quella di carta ero io.
Ero io la persona leggera e facile da piegare, non gli altri.
E qui sta il problema.”


Insomma, smettila di guardare il cielo, altrimenti uno di questi giorni abbasserai gli occhi e ti accorgerai che sei volato via anche tu.


“Dopo tutto quell’ascoltare, scrive: “Rovesci di grandine rabbiosa mi si avventano contro”. Perfetto, pensai: ascolti gli altri per cercare di capirli e ascolti tutte le cose orribili e meravigliose che fanno a se stessi e alle persone che li circondano, e alla fine ti sarai esposto molto più tu di quelli che hai cercato di ascoltare.”


Entrerai nelle città di carta e non tornerai più indietro.


Ho sempre trovato ridicolo che le persone desiderino di stare insieme a qualcuno perchè è carino. È come scegliere i cereali della colazione in base al colore anziché al sapore.


Andar via è terribile, finché non te ne sei andato. Dopo, è la cosa più maledettamente facile del mondo.”


Il sempre è fatto di tanti adesso.


“Margo conosce il segreto della fuga, il segreto che io ho scoperto solo adesso: la vera fuga ha senso solo quando te ne vai da qualcosa di importante, qualcosa a cui tieni. Quando strappi la tua vita dalle radici. Cosa che non puoi fare quando la tua vita non ha radici”


“Sai qual è il tuo problema, Quentin ?
Tu dagli altri ti aspetti che non siano se stessi.


“La mia testa e la sua erano alla stessa altezza e si guardavano attraverso il vetro. Non mi ricordo come finì: se me ne tornai a letto e se fu lei ad andarsene. Nella mia testa non è mai finita. Siamo ancora lì che ci guardiamo, per sempre.”


Margo ha sempre amato i misteri. E di fronte a tutte le cose che sono successe dopo non ho mai smesso di credere che li abbia amati così tanto, i misteri, da essere diventata lei stessa uno di loro.”


“Ed era la stessa cosa che stavo cercando di fare io: ascoltare tutti i piccoli suoni di Margo, perché per dar loro un senso dovevo prima di tutto sentirli. Per troppo tempo non avevo ascoltato Margo – l’avevo vista che urlava e avevo immaginato che ridesse.


È difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato molto da ricordare.


“Ognuno all’inizio è una nave inaffondabile.
Poi ci succedono alcune cose: persone che ci lasciano, che non ci amano, che non capiscono o che noi non capiamo, e ci perdiamo, sbagliamo, ci facciamo male, gli uni con gli altri.
E lo scafo comincia a creparsi.
E quando si rompe non c’è niente da fare, la fine è inevitabile.
Però c’è un sacco di tempo tra quando le crepe cominciano a formarsi e quando andiamo a pezzi.
Ed è solo in quel momento che possiamo vederci, perché vediamo fuori di noi dalle nostre fessure e dentro gli altri attraverso le loro.”


E’ durissima per gli altri spiegare a noi come ci vedono e durissima per noi spiegare agli altri come ci sentiamo.


“Ecco il brutto: da quassù non vedi la ruggine, la vernice scrostata, ma capisci che razza di posto è davvero. Vedi quanto è falso. Non è nemmeno di plastica, persino la plastica è più consistente. E’ una città di carta. Guardala, Q: guarda tutti quei viottoli, quelle strade che girano su se stesse, quelle case che sono state costruite per cadere a pezzi. Tutte quelle persone di carta che vivono nelle loro case di carta, che si bruciano il futuro pur di scaldarsi. Tutti quei ragazzini di carta che bevono birra che qualche cretino ha comprato loro in qualche discount di carta. Cose sottili e fragili come carta. E tutti altrettanto sottili e fragili. Ho vissuto qui per diciotto anni e non ho mai incontrato qualcuno che si preoccupasse delle cose che contano davvero.”


-Tutte le cose sono più brutte viste da vicino- disse Margo. -Tu no- ribattei, senza pensarci.


…E anche se arrivi tardi, alla fine arrivi sempre.


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