Niall Horan è stato intervistato da Greg James per il suo programma “Unreal Lives” trasmesso da BBC Radio 1.

In occasione dell’uscita di “Flicker”, il suo album di debutto atteso per il 20 Ottobre 2017, Niall è stato intervistato dal presentatore  Greg James, che gli ha dedicato un episodio del suo programma “Unreal Lives” trasmesso dalla radio inglese BBC Radio 1.

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La divertentissima e assurda intervista, definita dal cantante stesso “l’intervista più strana in assoluto”, ripercorre gli episodi più importanti della vita di Niall da quando era piccolo fino ad oggi, inventando simpatici aneddoti e stravolgendo completamente la realtà dei fatti.

Di seguito video e traduzione:

UNREAL LIVES: NIALL HORAN

Int: “Partiamo dall’inizio, quando a sei anni hai partecipato a ‘Get My Child On The Stage’. Quando ti sei accorto di essere bravo nel fare le imitazioni dei versi di uccelli?
N: “Be, fin da subito, le mie prime parole sono state dei versi di aquila”

Int: “La finale è stata un disastro, dev’essere stato terribile. C’è qualcosa di imbarazzante che ti capita di solito quando sei nervoso vero?”
N: “Avevo sei anni, è un brutto periodo, credi che tutti ce l’abbiamo con te. Si, di solito mi faccio la pipì addosso quando sono nervoso.”

Int: “Sappiamo tutti che ‘Niall Horan’ non è il tuo vero nome, l’hai cambiato quando hai iniziato ad andare a scuola perchè era troppo lungo. Puoi dirci quale era?”
N: “Rumplestinsky Johnson & Johnson James”

Int: “Come ti chiamavano i tuoi amici a scuola? Avevi dei soprannomi?”
N: “Si, mi chiamavano ‘Baby waves”

Int: “Poi sei cresciuto, hai lasciato la scuola, hai scelto il nome ‘Niall Horan’, e hai formato una band…come si chiamava? E come si chiamavano i membri?”
N: “Mi sembra si chiamasse Black Shadow, o qualcosa del genere. Loro sono John, Steven e William. E’ stata dura, loro avevano nomi normali, per questo ho deciso di cambiare il mio.”

Int: “Questa band non ha avuto molto successo, a parte per una canzone, Peanut Butter Custer Jelly Time, che hai scritto tu.”
N: “Si, l’ho scritta molto velocemente. Capita che alcune canzoni vengano scritte in tanto tempo, questa mi è venuta subito.”

Int: “L’album di questa band è stato un flop. E’ stata dura?”
N:” Molto, molto dura”

Int: “La band si è sciolta appena l’album è uscito. Vedi ancora i tuoi compagni?”
N: “No, non vedo più i Black Shadow. Fanno tutti altro, uno è un sarto, alcuni insegnano fisica adesso”

Int: “Riconosci questa voce?”
N: “E’ molto familiare, si!”

Int: “Si, è la tua gemella! Che bella reunion! Fateci vedere il vostro saluto tipico!”
N: “SI, siamo addirittura nati nello stesso secondo”

Int: “Lei non ha il tuo stesso accento, perchè?”
N: “Il mio è finto. In realtà veniamo da Chalbom. Io poi mi sono trasferito per studiare, lei è rimasta a casa”

Int: “Sai suonare il sassofono vero? Specialmente ‘You’re Beautiful di James Blunt. E’ un bellissimo modo per salutarci e finire l’intervista, puoi suonarla!” 
N: “Certo. Non la suonavo da veramente tanto tempo!”